Convegno a più voci al Sistema bibliotecario vibonese – 28 aprile 2006
Presso il Sistema bibliotecario vibonese, ubicato a Palazzo Santa Chiara a Vibo Valentia, il pomeriggio del 28 aprile si è tenuto il Convegno “Quando c’era il Pci - Protagonisti raccontano, dalla fondazione allo scioglimento”.
Il convegno è stato promosso ed organizzato da Amerigo Fiumara, con l’adesione del Comune di Francavilla Angitola, dell’Anpi, della Cgil, della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, della Fondazione Lelio e Lisli Basso Issoco, della Fondazione Berlinguer di Crotone e dell’Associazione Intersezioni Culturali di Vibo Valentia.
«L’assise – secondo il suo principale promotore Amerigo Fiumara - vuole essere una riflessione a più voci, nonché un’occasione di dibattito, sulla storia del Pci e del suo posizionamento — ideologico e culturale a livello nazionale ed internazionale, sui suoi rapporti col mondo cattolico e con la sinistra extraparlamentare, sulle sue idee rispetto ai temi del lavoro e della democrazia, sul suo rapporto con la Calabria».
I lavori sono stati coordinati da Gilberto Floriani, direttore del S.B.V. Dopo l’introduzione dell’ Ing. Amerigo Fiumara, e i saluti del sindaco di Francavilla Angitola, Antonella Bartucca, il convegno si è aperto con la relazione di Aldo Agosti, professore emerito di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, dal titolo “Dieci tesi sul Pci: un’interpretazione storica”. Il PCI nacque per promuovere in Italia una rivoluzione analoga a quella avviata in Russia nell’ottobre 1917, ma il 1921 in Italia non era assolutamente il momento propizio per realizzarla. Rispetto agli altri partiti di opposizione al fascismo il PCI si distinse per il suo forte legame ad una organizzazione sovranazionale come l’Internazionale comunista. Con l’avvento della repubblica nel 1946 il processo di emancipazione e di legittimazione del PCI come movimento autenticamente democratico fu assai rallentato per i suoi forti legami con il PCUS. La svolta democratica, con il cosiddetto “eurocomunismo”, si realizzò quando Enrico Berlinguer divenne segretario del PCI.
La seconda relazione “Pci e Urss: spunti di storia globale del comunismo” è stata svolta da Andrea Borelli, giovane ricercatore e storico del socialismo.
Il prof. Michele De Luca, ricercatore, scrittore e saggista ha svolto la terza relazione “Pci sinistra extraparlamentare”.
Esaurite le tre relazioni principali del convegno, sono iniziati gli interventi di testimonianza sviluppati specialmente sulle caratteristiche specifiche che il partito comunista ha avuto in Calabria nel secondo dopoguerra, dopo l’avvento della repubblica e la promulgazione della Carta costituzionale, promuovendo con il Ministro calabrese Fausto Gullo la riforma agraria, seguita dalle lotte contadine contro i latifondi (fatti di Melissa) e dal contrasto alle mafie e alla ndrangheta in tanti paesi della Calabria.
Learco Andalò, già segretario del PSIUP a Bologna ha sviluppato il tema “ Dal PSIUP al PCI, (Atti del convegno nel 50° del PSIUP)”.
Giuseppe Corigliano, già sindaco di Rocca di Neto e presidente Fondazione “ E. Berlinguer” ha trattato “Il PCI nel Crotonese”.
Giuseppe Cristofaro, presidente della Fondazione “Vincenzo Padula” di Acri ha svolto l’argomento “Il PCI ed il mondo cattolico”.
Franco Daniele di Dinami ha sviluppato il tema “Dal PCI a Rifondazione Comunista – Il compagno Cossutta”.
Costantino Fittante, già Sindaco di Sant’ Eufemia Lamezia e deputato del PCI ha raccontato la sua personale testimonianza sulla nascita della nuova Città calabrese: “Il PCI e la fusione di Lamezia Terme”.
Franca Fortunato, un tempo Segretaria Federbraccianti e Segretaria Provinciale CGIL di Catanzaro, nonché madre del relatore Andrea Borelli, ha ricordato con particolare passione la sua personale esperienza di “Donna nel PCI”.
L’ on. Giuseppe Lavorato, deputato del PCI e già Sindaco di Rosarno, ha sviluppato il tema “Il PCI per il lavoro e la democrazia contro le mafie” .
Mario Paraboschi ha focalizzato il suo intervento sul tema: “La struttura del PCI”
Il dott. Gino Ruperto, di Francavilla Angitola, da giovane studente nel Liceo “Fiorentino” di Nicastro aderì con entusiasmo al movimento comunista, che nel Lametino contava su esponenti molto qualificati, come il senatore Scarpino, i professori Francesco e Italo Reale, e Graziella Riga, futura deputata al Parlamento. Trasferitosi successivamente a Roma, Gino Ruperto ebbe modo di incontrare e di conoscere nella capitale tanti calabresi militanti nel PCI, che ha voluto ricordare nel suo intervento, giustamente intitolato “Comunisti calabresi a Roma”.
Gianni Speranza, già Sindaco di Lamezia Terme, nel suo intervento a braccio ha voluto ricordare un momento esaltante della sua militanza giovanile nel PCI, parlando di “ Ingrao ed il suo rapporto con la Calabria”.
Pasquale Zanfino, già Sindaco di Acri (1992-1998), ha rievocato le lotte politiche e sociali combattute ad Acri, il “cuore rosso” della Calabria, al seguito di colui di cui è considerato erede, cioè del Sindaco Angelo ROCCO, e perciò il suo intervento ha avuto per titolo “Il PCI ad Acri – il Sindaco Rocco”.
Il convegno è stato trasmesso in diretta streaming a cura del sito www.francavillaangitola.com. di Giuseppe Pungitore.
Una breve prolusione riassuntiva del prof. Aldo Agosti ha concluso i lavori.
La mattina del 29 aprile gli ospiti, prof. Aldo Agosti e Dott.re Learco Andalò, hanno visitato la costa degli Dei è nel pomeriggio presi dalla curiosità suscitata loro dal libro di Amerigo Fiumara, hanno voluto visitare la nostra Francavilla rimanendo affascinati del paese in genere ed in particolare della zona dei “ruderi” medievali. Dove hanno voluto farsi una foto a ricordo di questa visita, era presente la Dot./ssa Rosaria Campioni sovraintendente a i beni culturali oggi in pensione.
ALDO AGOSTI, il 16 dicembre u.s. a Bologna, durante la
presentazione del Libro sugli atti relativi al convegno celebrativo del 50°
anniversario del PSIUP, svoltosi il 10 ottobre 2014 a Bologna, dice:
Se c’è una conferma dell’ipotesi che ho fatto nel mio libro
:”Il Partito Provvisorio” - che il PSIUP sia stato più vitale alla periferia
che al centro – la si può trovare nel libro di Amerigo Fiumara : “Il PSIUP – Francavilla
prima e dopo (’50-79)”, dove appare che la vita della cittadina è cambiata in
profondità con la comparsa della sezione del Partito; e dove dunque la nascita
del PSIUP ha rappresentato un fatto di vitalità culturale, anche di
sprovincializzazione di una realtà locale relativamente isolata.