Due
parole
su "Il P.S.U.P. - Francavilla prima
e dopo
('50-79)"
La
specificità dell'argomento trattato ed il circoscritto ambito
spaziale e temporale del tema, inducono a pensare che dal libro "Il
P.S.U.P. - Francavilla prima e dopo ('50-79)" di Amerigo
Fiumara, debbano scaturire per il lettore solo riflessioni, per forza
di cose, circoscritte alle vicende narrate dall' autore.
Ma
man mano che la lettura procede, l'opera, sempre puntuale,
coinvolgente e rigorosamente documentata, rivela contenuti più
complessi, anche se esposti con un costrutto semplice e lineare,
proprio di chi ha a cuore la divulgazione di massa del sapere. Le
vicende di Francavilla e dei suoi protagonisti non sono infatti solo
l'analisi storica e sociale di un territorio, ed il racconto di come
un partito e le sue eredità politiche abbiano operato in una
comunità meridionale per circa tre decenni. Il libro narra anche,
sia pur non in maniera esplicita, la storia di una generazione,
quella di Amerigo, che ha creduto fortemente nel primato della
politica, nel vivere e nel crescere assieme, che ha sognato e
combattuto per costruire un mondo nuovo e migliore, riuscendo, con la
forza delle idee, a cambiare parecchie cose e ad ottenere importanti
conquiste sociali e civili.
Quanto
raccontato, inoltre, non appassiona solo chi conosce luoghi e persone
citati, proprio perche le vicende narrate, con i loro risvolti
culturali e con le problematiche affrontate, sono simili a quelle
vissute nello stesso periodo anche in altre parti d'Italia, magari in
contesti ambientali differenti, ma sempre da individui accomunati dal
medesimo ideale politico. C'è anche da dire che il filo conduttore
del libro non è solo la condivisione, da parte dei personaggi e del
suo autore, dei valori fondanti di un partito, ma è anche il loro
costante impegno alla coerenza tra quanto teorizzato ideologicamente
e l'azione nelle cose pubbliche.
E'
ammirevole riscontrare come nei fatti raccontati non si ravvisano
risvolti faziosi, tipici di quel periodo storico con forti
contrapposizioni ideologiche, nè momenti rivoluzionari, per così
dire, di maniera, all'epoca spesso presenti perchè frutti di una
moda imperante invece che di una reale tensione sociale; traspare
invece la genuinità dei sentimenti, la buona fede nell'agire, la
determinazione che proviene dalla convinzione della giustezza di
quanto teorizzato.
Oggi,
però, l'appartenenza ad un raggruppamento politico, come un partito,
avviene senza che esso abbia una ben definita ideologia di
riferimento che accomuni, che verifichi e garantisca la giustezza
delle scelte operate da chi governa, e così l'adesione avviene con
la condivisione di un programma, possibilmente generico e duttile, o
con il lasciarsi coinvolgere dal reale o presunto carisma del leader
di riferimento che, di solito, porta avanti qualche slogan
preferibilmente populista e di sicura presa: tutto ciò non può non
indurci a pensare che l'avventura della comunità francavillese è
stata qualcosa di irripetibile, e che ha fatto bene l'autore a
mantenerla viva nella sua opera.
Così
questa testimonianza di Amerigo Fiumara riesce mirabilmente a
infondere ad una dettagliata descrizione degli eventi, articolati
quasi con taglio giornalistico, i tratti di una poetica e mai banale
nostalgia; inoltre ha il merito di riscoprire la storia di un
territorio e di una generazione in un particolare periodo storico, ma
anche, grazie allo slancio ed all'entusiasmo che traspaiono dalle
righe del suo scritto, ci esorta a continuare ad agire, lottando
contro l'indifferenza e la rassegnazione, per la costruzione di una
società più giusta.
Luigi
T. Achille