giovedì 26 dicembre 2013

Raffaele Mammoliti: il libro è un autentico patrimonio culturale

Dopo l' incontro dell'altra sera ho avuto modo di leggere il libro "il P.S.I.U.P. -Francavilla prima e dopo(50-79)".Mi permetto di fare la seguente considerazione:-Un lavoro che offre uno spaccato di vita sociale-culturale-politica di una comunità in cui la Militanza ha rappresentato un tratto distintivo dell'attività di AMERIGO FIUMARA che con impegno generoso e determinato è riuscito a dare un contributo di orientamento positivo per la crescita civile e democratica di quel Paese e non solo. Mi sembra un autentico patrimonio culturale a cui attingere per aiutare l'attuale fase della vita politico-democratica e istituzionale del Paese a superare la profondissima e, purtroppo, strutturale crisi di sistema. Una crisi di sistema che è soprattutto crisi di identità e di valori. Oggi prevale l'individualismo e sovente l'interesse generale viene sacrificato e fagocitato dall'interessa personale o da interessi oligarchici non sempre trasparenti.Nel libro si coglie invece un approccio e un modo concreto di fare Politica che dovrebbe diventare nell'attuale fase un riferimento etico per tutti. Il valore dell'affermazione dell'UGUAGLIANZA e della GIUSTIZIA SOCIALE erano e restano ancora orizzonti da traguardare, conquistare e consolidare .I passaggi che considero di enorme portata etico-sociale sono: la Cooperativa considerata un segnale di libertà economica; la Camera del Lavoro come liberazione della sudditanza dei lavoratori soprattutto per gli EDILI e i BRACCIANTI; il "Figlio del Popolo" definizione bellissima utilizzata per indicare il giovane dirigente del P.S.I.U.P.
P.S. Ho conosciuto AMERIGO FIUMARA in occasione della realizzazione dei Progetti Speciali "SOS CALABRIA PULITA" e "Fiumare Pulite". Il confronto non è stato nè semplice nè scontato. Voglio riconoscere pubblicamente la sua straordinaria capacità gestionale e amministrativa messa a disposizione in quell'esperienza inedita affidata allora alle COMUNITA' MONTANE. Si confrontava con le OO.SS e con i FORESTALI con un linguaggio diretto, esplicito e con tono deciso nei momenti di confronto più aspri affermava: sono un COMUNISTA. Per tale ragione mi viene facile immaginarlo quando dal palchetto alla chiusura della campagna elettorale, affermava "chi non vota Comunista è un cornuto". GRANDE!
Naturalmente il riconoscere l'infelice affermazione dimostra tutta la correttezza civile e democratica di chi ha conosciuto una formazione pedagogica-politico-ideale di altri tempi. Complimenti sinceri per questo importante racconto e saluti fraterni. 
VIBO VALENTIA li 24 Dicembre 2013    
RAFFAELE MAMMOLITI