sabato 2 ottobre 2021

 

Mimmo Lucano il dramma di un uomo puro

Il mondo lo esalta i giudici italiani  lo condannano

I cialtroni, servitori dell' opprimente ed antidemocratico sistema politico italiano, riescono a vedere il torbido persino nell'acqua chiara rappresentata da Mimmo LUCANO nella sua azione politico-amministrativa, apprezzata a livello planetario ed additata ad esempio da seguire. I sinceri democratici sono con LUCANO e lo sosterranno fino a quando non sarà sancita la sua onestà intellettuale e la sua completa assoluzione. 

 







 

sabato 18 aprile 2020

Manifesto per una riscossa democratica


Al fine di stimolare le giovani generazioni alla politica ed alla militanza, è necessario attivare un Movimento ampio di quanti, sinceri democratici, hanno a cuore l’avvenire del nostro Paese che in questo particolare momento storico attraversa una fase critica, imprevista, a livello sanitario che ha messo a nudo i limiti e tutte le contraddizioni del Sistema.
La Politica è l’attività umana finalizzata all'Organizzazione dello Stato.
La Carta Costituzionale di uno Stato Sovrano rappresenta il dettato normativo, di riferimento assoluto, per l’organizzazione politico-amministrativa, socio-economica e giudiziaria della Comunità nazionale: ovvero il Sistema di Governo.
Il Sistema di Governo che tutela e garantisce l’intero Popolo, attraverso certezze che ogni cittadino e quindi la Comunità deve avere, può definirsi Democratico. Democrazia = Potere del Popolo.
Quali sono le certezze Costituzionali che ne determinano una Democrazia compiuta, se realmente garantite a tutti gli Amministrati? Assistenza Sanitaria Qualificata, Istruzione Avanzata, Lavoro Dignitoso, Abitazione Sicura, Equa Distribuzione della Ricchezza, Partecipazione alle Scelte, Tempo Libero, ecc. Tutto ciò attiene alla Libertà Economica e Politica di ciascuno; di conseguenza ogni singolo individuo può avere contezza del ruolo che svolge nella Comunità, essenziale per la Crescita Culturale e di Benessere Collettiva.
Pertanto, in un Sistema Democratico, non avranno modo di esistere disparità, competizioni, prevaricazioni, privilegi, ecc., in quanto si acquisisce una coscienza civica di massa che impedisce egoismi individuali. Purtroppo non basta una Carta Costituzionale improntata sulla “Democrazia” per garantire ai cittadini un vero Sistema Democratico, se Essa viene disattesa nei fatti. Un esempio eclatante è la Costituzione Italiana, tra le più avanzate e democratiche (antifasciste) che si conoscono in occidente, scritta col sangue di chi ha dato la propria vita contro il nazi-fascismo.
Le contraddizioni più evidenti emergono già all’atto della prima applicazione e si susseguono nel tempo:
 si consente ai fascisti di infiltrarsi nei partiti dell’arco costituzionale e organizzarsi in partito ed in sindacato;
 si denigrano e vengono allontanati dal Governo i Comunisti;
 la giovane Repubblica, di fatto a sovranità limitata, è asservita alla politica imperialista degli USA;  la Chiesa assume un ruolo politico rilevante;  la massoneria occupa centri di potere e si espande;  vengono disattesi gli elementari diritti costituzionali dei cittadini quali lavoro, salute, istruzione, ecc.;
 si spara su braccianti, operai e studenti in lotta per rivendicare i propri diritti;  si impone una migrazione di massa dal sud al nord Italia;
 si pratica la strategia dello stragismo di stato, compartecipi servizi segreti e neofascisti;  si diffonde l’incultura della corruzione a tutti i livelli;
 si rafforzano i poteri criminali attraverso infiltrazioni nella P.A.;
 il capitale finanziario la fa da padrone assoluto in ogni attività produttiva e nelle scelte strategiche;  si alienano i beni dello Stato a favore di privati e banche;
 evasione fiscale e falso in bilancio dilagano;
 la proprietà privata diviene sempre più “sacra”;
 viene modificata la Costituzione a danno del Popolo;
 viene eliminato un politico di elevata statura (Moro);
 si fabbricano le armi e le mine antiuomo tra le più sofisticate
Per chi ha vissuto il fascismo ed ha fatto la seconda guerra mondiale, ma soprattutto per chi ha fatto la Resistenza, il passaggio alla Repubblica è stato l’avverarsi di un sogno. Per chi è nato dopo l’entrata in vigore della Costituzione appare impossibile affermare che “l’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul Lavoro e la Sovranità appartiene al Popolo” perché non è così, proprio per le contraddizioni su espresse. Nei fatti è una Res – privata. Il Popolo col tempo si accorge che il proprio ruolo è svilito e reso irrilevante al punto che molta parte di Esso conia il detto “freghiamo lo stato”, in quanto non si identifica nel dettato costituzionale.
Col tempo ci si accorge anche che la sola Libertà di parola non è sinonimo di Democrazia. Si smarrisce la coscienza di Classe sociale di appartenenza col disgregarsi dei Partiti storici di riferimento.
Tutto sembra indurre al qualunquismo , specie dopo l’avvento della globalizzazione , solo economica e per nulla sociale, divenuta di fatto un accentramento della ricchezza mondiale in mano a pochi con conseguente impoverimento generale di tutti i Popoli.
Si può rilevare che in Italia già da 30 anni tale processo prende piede attraverso l’alienazione di beni e servizi dello Stato a favore dei privati, le deleghe alle Regioni, la soppressione della scala mobile prima e dell’art. 18 poi, il superamento della legge elettorale proporzionale e le modifiche costituzionali tra cui l’introduzione (aberrante) del pareggio di bilancio.
Si stravolge quanto i Padri Costituzionali (dai comunisti ai liberali) avevano prefigurato per noi tutti: una Repubblica Democratica ove il ruolo del Popolo sarebbe stato prioritario in ogni scelta.
Oggi il ruolo del Popolo è nullo. Le Comunità sono funzionali ai profitti e vengono vessate anche dai cartelli tra banche, assicurazioni, petrolieri, telefonia ecc. mentre si assiste alla concorrenza, invece, tra Università, Regioni, ASL.
 Anche oggi in piena pandemia si assiste a veri e propri scontri tra Istituzioni, in casa nostra ed in Europa.
La malattia dilaga e ci si trova tanto impreparati da fare appello al Popolo per finanziare la Protezione Civile.
Eppure quanto avveniva in Cina, ritenuta molto lontana da noi, non ha sensibilizzato il mondo occidentale che avrebbe avuto tutto il tempo per prepararsi ad affrontare con maggiore attenzione ciò che inevitabilmente si sarebbe verificato come di fatto è stato. Mentre in Cina viene costruito un mega ospedale in sette giorni, in Italia per fare una tendopoli si impiega il doppio. L’Occidente si era illuso che il Pianeta Cina avrebbe subito la batosta giusta per un suo drastico ridimensionamento economico e politico, conquistato in decenni di faticosa e difficile organizzazione di quel grande Popolo. Non è un caso che i primi a venire in soccorso all’Italia siano stati Cina e Cuba (tuttora sotto embargo); la Cultura della solidarietà tra Popoli è propria dei Paesi Comunisti. Come si può pretendere di mettere nelle mani, sempre più poche, di gente avida di danaro e di potere, le sorti del Pianeta? E come è possibile pensare all'economia ed alle speculazioni, pure di medicinali e vaccini, in un momento del genere? E’ da disumani! Si è preteso il liberalismo più estremo e selvaggio ed ora ci si rivolge allo Stato per ottenere finanziamenti proprio come fa la povera gente che piange in TV quando perde la casa per un sisma od un alluvione.
Tutto ciò ci deve far riflettere e studiare le soluzioni praticabili per un ribaltamento della situazione ed un superamento di ciò che in molti definiscono “normalità”.
La Comunità, che annovera tutti i sinceri democratici, del mondo produttivo, scientifico, culturale, sindacale, politico, è chiamata a dare risposte concrete agli interrogativi che verranno posti o già in essere; non ci si può sottrarre a questo compito, di fusione delle intelligenze, per concorrere alla ristrutturazione di un Sistema che è da ritenersi imploso su se stesso ed a cui non bisogna dare il tempo di riemergere dalle sue stesse ceneri.
Nell'ultimo decennio è già la seconda occasione, da non perdere, dopo la crisi finanziaria. Bisogna impedire a tutti i costi che il “ritorno alla normalità” sia una riproposizione, se non peggio, della situazione precedente ma che diventi la “RISCOSSA DEMOCRATICA” di un intero Popolo che si impone come protagonista assoluto nelle scelte che riguardano la REPUBBLICA. Soprattutto i Giovani devono trovarsi in un “MOVIMENTO per la DEMOCRAZIA” ed individuare in un nuovo “ MANIFESTO” le soluzioni praticabili per lo scopo prefissato.
Alcuni OBBIETTIVI sono individuabili in:
 Riappropriazione della sovranità nazionale con abbandono unilaterale della NATO; 
 Limitazione drastica del diritto di proprietà privata; 
 Soppressione delle Regioni, causa di squilibrio socio-economico; 
 Fusione dei Comuni per legge , 8000 sono troppi e moltissimi di piccoli dimensioni; 
 Rilancio dello Statalismo (Sanità, Istruzione, LL.PP., Trasporti, Poste, Energia, Acque, ecc.); 
 Legge Elettorale proporzionale con sbarramento; 
 Parità di genere nelle rappresentanze Istituzionali ed impieghi pubblici; 
 Rilancio della Ricerca; 
 Soppressione Ordini Professionali e relative Casse; 
 Acquisizione Maggiore età a 16 anni ed obbligo scolastico alla stessa età; 
 Messa al bando della massoneria, causa di molti  mali del Paese; 
 Patrimoniale ed elevata tassazione per redditi di posizione; 
 IUS SOLI; 

 Nuovo sistema carcerario; e quant’altro.
Tutto ciò non potrà avvenire in modo indolore; attrezzarsi alla mobilitazione generale e soprattutto alla LOTTA non sarà semplice; serve certezza nell'organizzazione di massa, la cui esperienza va ricercata nella nostra storia del Movimento Operaio, Studentesco e Sindacale in genere, ma applicata con nuova e determinata convinzione, in quanto ci troviamo in assenza di Partiti di riferimento.
Ecco perché un MOVIMENTO per la DEMOCRAZIA, che veda la più ampia partecipazione, può essere il primo passo per spazzare un Sistema pericoloso ed opprimente.

Amerigo Fiumara

giovedì 1 febbraio 2018

Amerigo pubblica gli atti del convegno "Quando c'era il PCI"

Amerigo e Walter Fiumara pubblicano gli atti del convegno "Quando c'era il PCI" tenutosi il  28 di aprile 2016 presso il Palazzo Santa Chiara di Vibo Valentia.
Uno spaccato di esperienze e proposte per comprendere la vecchia e la nuova sinistra.


giovedì 23 giugno 2016

Lectio magistralis del matematico Prof. Jacques Guenot :"Il concetto di infinito in matematica, filosofia e nell'arte

La presentazione di Amerigo Fiumara


L'infinito di Jacques Guenot



Jacques e Amerigo

Le foto dell'evento 

Quando c'era il PCI - Articoli e Foto

Tratto dal sito www.francavillaangitola.com
“Quando c’era il Pci”
Convegno a più voci al Sistema bibliotecario vibonese – 28 aprile 2006
 Presso il Sistema bibliotecario vibonese, ubicato a Palazzo Santa Chiara a Vibo Valentia, il  pomeriggio  del  28 aprile si è tenuto  il Convegno “Quando c’era il Pci - Protagonisti raccontano, dalla fondazione allo scioglimento”.
Il  convegno è stato  promosso ed organizzato da Amerigo Fiumara, con l’adesione del Comune di Francavilla Angitola, dell’Anpi, della Cgil, della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, della Fondazione Lelio e Lisli Basso Issoco, della Fondazione Berlinguer di Crotone e dell’Associazione Intersezioni Culturali di Vibo Valentia.
«L’assise – secondo il suo principale promotore Amerigo Fiumara - vuole essere una riflessione a più  voci, nonché un’occasione di dibattito, sulla storia del Pci e del suo posizionamento — ideologico e culturale  a livello nazionale ed internazionale, sui suoi rapporti col mondo cattolico e con la sinistra extraparlamentare, sulle sue idee rispetto ai temi del lavoro e della democrazia, sul suo rapporto con la Calabria».
I lavori sono stati  coordinati da Gilberto Floriani, direttore del S.B.V.    Dopo l’introduzione dell’ Ing. Amerigo Fiumara, e i saluti del sindaco di Francavilla Angitola, Antonella Bartucca, il convegno si è aperto con la relazione di Aldo Agosti, professore emerito di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, dal  titolo  “Dieci tesi sul Pci: un’interpretazione storica”. Il PCI nacque per promuovere in Italia una rivoluzione analoga a quella avviata in Russia nell’ottobre 1917, ma il 1921 in Italia non era assolutamente il momento propizio per realizzarla. Rispetto agli altri partiti di opposizione al fascismo il PCI si distinse per il suo forte legame ad una organizzazione sovranazionale come l’Internazionale comunista. Con l’avvento della repubblica nel 1946 il processo di emancipazione e di legittimazione del PCI come movimento autenticamente democratico fu assai rallentato per i suoi forti legami con il PCUS. La svolta democratica, con il cosiddetto “eurocomunismo”, si realizzò quando Enrico Berlinguer divenne  segretario del PCI.
La seconda relazione “Pci e Urss: spunti di storia globale del comunismo” è stata svolta da Andrea Borelli, giovane ricercatore  e storico del socialismo.
Il prof. Michele De Luca, ricercatore, scrittore e saggista ha svolto la terza relazione “Pci sinistra extraparlamentare”.
 Esaurite le tre relazioni principali del convegno, sono iniziati gli interventi di testimonianza sviluppati specialmente sulle caratteristiche specifiche che il partito comunista ha avuto in Calabria nel secondo dopoguerra, dopo l’avvento della repubblica e la promulgazione della Carta costituzionale, promuovendo con il Ministro calabrese Fausto Gullo la riforma agraria, seguita dalle lotte contadine contro i latifondi (fatti di Melissa) e dal contrasto alle mafie e alla ndrangheta in tanti paesi della Calabria. 
 Learco Andalò,  già segretario del PSIUP  a Bologna ha sviluppato il tema  “ Dal PSIUP al PCI, (Atti del convegno nel 50° del PSIUP)”.
Giuseppe Corigliano, già sindaco di Rocca di Neto e presidente Fondazione “ E. Berlinguer” ha trattato  “Il PCI nel Crotonese”.
Giuseppe Cristofaro,  presidente della Fondazione  “Vincenzo Padula” di Acri ha svolto l’argomento  “Il PCI ed il mondo cattolico”. 
Franco Daniele   di Dinami   ha sviluppato  il tema  “Dal PCI a Rifondazione Comunista  – Il compagno Cossutta”.
Costantino Fittante,  già Sindaco di Sant’ Eufemia Lamezia e deputato del PCI  ha raccontato la sua personale testimonianza sulla nascita  della nuova Città  calabrese: “Il PCI e la fusione di Lamezia Terme”. 
Franca Fortunato,  un tempo Segretaria Federbraccianti e Segretaria Provinciale CGIL di Catanzaro, nonché madre del relatore Andrea Borelli, ha ricordato  con particolare passione la sua personale esperienza  di  “Donna nel PCI”.
L’ on. Giuseppe Lavorato, deputato del PCI e già Sindaco di Rosarno, ha sviluppato il tema   “Il PCI per il lavoro e la democrazia contro le mafie” .
Mario Paraboschi ha focalizzato il suo intervento sul tema:  “La struttura del PCI”
Il dott. Gino Ruperto, di Francavilla Angitola, da giovane studente nel Liceo “Fiorentino” di Nicastro aderì con entusiasmo al movimento comunista, che nel Lametino contava su esponenti molto qualificati, come il senatore Scarpino, i professori Francesco e Italo Reale, e Graziella Riga, futura deputata al Parlamento. Trasferitosi successivamente a Roma, Gino Ruperto ebbe modo di incontrare e di conoscere nella capitale tanti calabresi militanti nel PCI, che ha voluto ricordare nel suo intervento, giustamente intitolato “Comunisti calabresi a Roma”.
Gianni Speranza, già Sindaco di Lamezia Terme, nel suo intervento a braccio ha voluto ricordare un momento esaltante della sua militanza giovanile nel PCI, parlando di “ Ingrao ed il suo rapporto con la Calabria”.
Pasquale Zanfino, già Sindaco di Acri (1992-1998), ha rievocato le lotte politiche e sociali combattute ad Acri, il “cuore rosso” della Calabria, al seguito di colui di cui  è considerato erede, cioè del Sindaco Angelo ROCCO, e perciò il suo intervento ha avuto per titolo “Il PCI ad Acri – il Sindaco Rocco”.
Il convegno è stato trasmesso in diretta streaming a cura del sito www.francavillaangitola.com. di Giuseppe  Pungitore.
Una breve prolusione riassuntiva del prof. Aldo Agosti ha concluso i lavori.

La mattina del 29 aprile  gli ospiti, prof. Aldo Agosti e Dott.re Learco Andalò, hanno visitato la costa degli Dei  è nel pomeriggio presi dalla curiosità suscitata loro dal libro di Amerigo Fiumara, hanno voluto visitare la nostra Francavilla rimanendo affascinati  del paese in genere ed in particolare della zona dei “ruderi” medievali. Dove hanno voluto farsi una foto a ricordo di questa visita,  era presente la Dot./ssa Rosaria Campioni  sovraintendente  a i beni culturali oggi in pensione.

domenica 1 maggio 2016

Quando c'era il PCI Il convegno organizzato da Amerigo
Le Relazioni


Gilberto Floriani

Amerigo Fiumara

Aldo Agosti

Learco Andalò

Andrea Borelli

Giuseppe  Corigliano

Giuseppe Cristofaro


Michele De Luca

Franco Daniele

Costantino Fittante

Franca Fortunato

Gianni Speranza

Mario Paraboschi

Peppino Lavorato

Gino Ruperto
Pasquale Zanfino

Le considerazioni finali di Aldo Agosti