giovedì 17 luglio 2014

Francavilla: La serata amarcord

Non è stato difficile organizzare questa serata culturale perché i relatori scelti sono persone colte e con speditezza hanno accettato l’invito a raccontare il trentennio che, dall’immediato dopoguerra agli anni 70,  ha visto i giovani francavillesi molto attivi e promotori di diverse iniziative.
Non mentivo un anno  fa quando dicevo che sarebbe stato il mio ultimo guizzo per il mio paese, perché ricordando che questo anno ci sarebbero state 2 celebrazioni : i 50 anni del PSIUP ed i 40 anni del Centro Giovanile Popolare e della Festa Popolare, intendevo stimolare a non lasciare inosservate queste ricorrenze.
La staticità di chi vive a Francavilla, forse attribuibile ai grossi problemi causati dal momento di crisi, mi ha indotto, stavolta davvero sarà l’ultima, a fare qualcosa: riportare a Francavilla la cultura che dal Sud si è sparsa per l’Italia ed oltre; studiosi, umanisti , ma anche portatori di una cultura di vita fondata su valori di civiltà e di progresso collettivo.
La serata  vuole essere una parentesi sul nostro passato,  per  proiettarci sul presente con l’evento artistico di venerdì  8 Agosto, cui parteciperanno più di 100 concittadini e/o di origine .
Gino Ruperto, conosciuto come Ginuzzu, questo vezzeggiativo la dice lunga sul carattere sincero dell’uomo, sui genuini sentimenti di coerenza, uguaglianza e libertà che ha diffuso ovunque, parlerà di cosa ha “combinato” nell’immediato dopoguerra assieme agli altri giovani del nostro paese.
Dorino Russo,  il diminutivo lo etichetta in paese come persona pacata, democratica e disponibile, farà un excursus sul PSIUP, che, è bene ricordare, è stato il grande contenitore di spazi di libertà costruito nel dopoguerra a Francavilla. Se fossimo nella grande Cina, Dorino, sarebbe stato il Timoniere di una rivoluzione culturale; siamo nella “piccola” Francavilla e lo ricordiamo come il  Seminatore di un fertile campo ove la risorsa umana è giunta a maturazione.
Vito Caruso e Roberto Caruso, ai quali mi accomuna la realizzazione del Centro Giovanile Popolare, un piccolo contenitore di spazi di libertà per i giovani che allora si affacciavano alla vita, ci parleranno di quella esperienza e della Festa Popolare, unica nel suo genere nel nostro paese.
Francesco Tassone,  fondatore di Quaderni Calabresi che da poco aveva lasciato la magistratura , ci è stato molto vicino ed il confronto con una persona squisita,  quale egli è , ci ha esaltato non poco, specie nel metodo che praticava nell’approccio alle questioni e nella soluzione dei problemi che si ponevano a quei tempi. Ci parlerà dell’importanza delle Comunità nel tempo, ieri come oggi; certamente Tassone è stata una occasione mancata per la nostra Regione in quanto alle seconde elezioni regionali non venne eletto perché , per coerenza, scelse un partito piccolo congeniale alle proprie idee.
Totò Barbina, simbolo di cultura umanistica degli ultimi 100 anni nel nostro paese, con cui in questo ultimo anno ho avuto rapporti e scambi di idee che mi hanno arricchito ed inorgoglito per averne le stesse origini paesane, ma un poco rammaricato per averlo conosciuto tardi. I libri che ha scritto sono la fonte per gli assetati di conoscenze. Ci introdurrà nelle sue ultime pubblicazioni che riguardano la storia del nostro paese.
Luigi M. Lombardi Satriani, Antropologo di grande fama, è stato l’unico ad avere la lungimiranza, 40 anni fa, nel registrare la festa popolare, nessuno di noi pensò di fare almeno una foto.
Anche se il nastro è andato smarrito,  sarà la presenza preziosa ed illuminata  del prof. Lombardi Satriani a farci rivivere quell’atmosfera  e sono certo che nella sua relazione conclusiva troverà le parole per stimolarci ad affrontare meglio questo difficile momento e superarlo, per poter ricostruire un nuovo mondo, certamente più umano e dal sapore antico.
La partecipazione alla serata darà l’opportunità, a quanti vorranno, di intervenire al fine di dare un ulteriore apporto di sentimenti e conoscenze.

Amerigo Fiumara